TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO

IL DONATORE
Il trapianto allogenico consiste nella reinfusione di cellule staminali di un donatore al paziente. La sorgente può essere: un donatore familiare, un donatore della banca mondiale di midollo osseo o un cordone ombelicale. La scelta del donatore dipenderà dal tipo di malattia, dall’età del paziente, dalla compatibilità tra il malato e il familiare o/e la disponibilità di un donatore da banca.
Compatibilità – Tipizzazione HLA
Il primo passo per la donazione di cellule staminali è conoscere le informazioni genetiche del paziente e del possibile donatore tramite un esame del sangue chiamato tipizzazione HLA (Human Leukocyte Antigen).
HLA è un antigene (proteina) del sistema immunitario, presente nella superficie delle cellule che riconosce se una cellula fa parte o no del corpo al quale appartiene. Questi antigeni vengono ereditati da entrambi i genitori. La tipizzazione HLA determina quale sono gli antigeni presenti in una persona. Genitori e figli sono 50% compatibili. Tra i fratelli la possibilità di essere 100% uguali è di circa il 25%. Un cugino può essere un potenziale donatore uguale al 50%.
La donazione
Una volta che un familiare viene scelto come donatore, sarà necessario eseguire delle visite ed esami pre donazione per valutare la sua idoneità. Una prima visita sarà eseguita al Centro trasfusionale dell’Ospedale San Paolo dopo di che saranno effetuati gli esami richiesti, che sono:
- Visita cardiologica
- Rx torace
- Eco addome
- Ecocardiogramma
- Esami del sangue
'E importante sapere che gli esami strumentali hanno una validità di 3 mesi e quelli ematici di un mese. In caso al momento della donazione gli esami dono scaduti è richiesto al donatore di ripeterli.
Il donatore di cellule staminali in Italia ha diritto all’ esenzione.
Una volta completati tutti gli esami richiesti, viene eseguita una seconda visita al Centro trasfusionale per rilascio idoneità alla donazione delle cellule staminali.
Confermata la buona condizione del donatore, verrà definita la data della donazione e del trapianto. La procedura per ottenere le cellule staminali può essere eseguita in due maniera: un intervento chirurgico chiamato espianto o la leucaferesi. La scelta della procedura dipende di vari motivi: tipo di trattamento scelto, tipo di malattia, la differenza di peso tra donatore e paziente, esigenze del donatore, ecc. Sarà il medico trapiantolo a decidere e porporre il modo più indicato per la donazione
Una seconda donazione
La possibilità che il donatore debba donare una seconda volta è minima, circa il 5%. I casi sono un non attecchimento del midollo del donatore o per recupero incompleto del midollo dopo un periodo prolungato del trapianto.
Se sono passati più di tre mesi della prima donazione il donatore dovrà rifare tutti gli esami e visite di idoneità.
Donazione di linfociti - linfocitoaferesi
La linfocitoaferesi è una procedura eseguita quando indicato dopo qualche mesi del trapianto perché faceva parte del percorso terapeutico del paziente o in caso di ricomparsa della malattia.
In questo caso il donatore dovrà rifare tutti gli esami e visite di idoneità.