TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO

COME FUNZIONA
E' importante capire come funziona un trapianto di cellule staminali da un donatore per essere consapevole della complessità di questa procedura, dei rischi e della necessità di seguire tutte le indicazioni ricevute dell' equipe del trapianto.
La risposta immunologica
Questo tipo di trapianto utilizza un sistema immunologico sano e competente per combattere la malattia e anche sostituire un organo malato, come nel caso delle leucemie e mielodisplasie.
Il sistema immunitario che lavora normalmente è capace di riconoscere le cellule malate e ucciderle. Quando un paziente ha una malattia che è resistente ai trattamenti farmacologici e che è riuscita ad "ingannare" il suo sistema immunitario si può usare un sistema immunitario nuovo per cercare di eliminarla. Perché la procedura funzioni al meglio è necessario che la malattia sia ridotta o non rilevabile agli esami di rivalutazione.
I principali rischi post trapianto
Un sistema immunitario competente riconosce e combatte le cellule anormale/malate , sostanze nocive (reazione allergica) e microorganismi capaci di causare infezioni. Questa azione immunologica viene eseguita dai diversi tipi di globuli bianchi.
GVHD (Graft versus host disease - Malattia del trapianto contro l'ospite)
Uno dei problemi principali del trapianto allogenico è la GVHD che consiste nel riconoscimento e aggressione delle cellule sane del paziente da parte globuli bianchi (linfociti) del donatore. Questa è una reazione "normale" se pensiamo alla funzione di questo tipo di cellule, ma indesiderato se l'aggressione agli organi del ricevente ne mette a rischio la funzionalità. Per cercare di evitare questa complicanza, per un periodo di tempo il paziente assumerà una terapia farmacologica immunosoppressiva che ha come obbiettivo cercare di dare il tempo al sistema immunitario del donatore di tollerare le cellule sane dell'organismo del paziente. Questo avviene attraverso la diminuzione della risposta immunitaria in maniera quasi totale. Nonostante la profilassi usata per prevenire questa complicanza, la GVHD può comunque interessare circa 40% dei paziente sottoposti al trapianto di midollo osseo. Per saperne di più sulla GVHD consultare la pagina dedicata.
Rischio Infettivo
Un altra complicanza importante è un aumento del rischio infettivo nella fase di trapianto e post trapianto. Come detto in precedenza la terapia immunosoppressiva diminuisce la risposta immunitaria per evitare la reazione dei globuli bianchi del midollo del donatore contra le cellule del paziente, ma allo stesso tempo diminuisce la risposta anche contra i microorganismi che possono causare infezione. Vengono prescritta una profilassi anti-infettiva e fornite delle indicazioni per quanto riguarda le norme igieniche proprio. Nonostante tutte le precauzioni prese, il rischio di aver una complicanza infettiva non può essere azzerato.
A causa dei rischi delle diverse complicanze nel post trapianto il paziente viene controllato spesso almeno nel primo anno dai medici trapiantologi attraverso esami e visite per cercare di identificare il prima possibile possibile l'insorgenza di una di loro in modo di poter agire prontamente.
Nella pagina principale si può trovare tutte le indicazioni riguardante le norme igieniche, l'alimentazione, i farmaci e lo stile di vita da seguire dopo essere stati sottoposti a un trapianto allogenico.