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GVHD (Graft versus host disease - Malattia del trapianto contro l'ospite)

   La GVHD è una complicanza comune (interessa circa il 40% dei pazienti) nel trapianto da donatore. 

   Essa appare quando i linfociti T del donatore, prodotti dal nuovo midollo riconoscono le cellule del paziente come “estranee” reagendo contro di esse. 

   La GVHD acuta, per convenzione, si manifesta entro i primi tre mesi del trapianto e quella cronica dopo i tre primi mesi. Tutavia, è possibile avere la GVHD acuta dopo i 3 mesi e la forma cronica prima dei 3 mesi. Infine ci sono casi in cui i sintomi della forma acuta e cronica possono coesistere (si chiama GVHD overlap).

GVHD acuta

   La GVHD acuta comunemente aggredisce lo stomaco, l’intestino, il fegato e la cute.

   La GVHD acuta cutanea si manifesta come un eritema più o meno diffuso, e che può interessare anche il palmo delle mani o la pianta dei piedi. La pelle può diventare anche secca, desquamata e pruriginosa.

   Quando la GHVD interessa la parte alta del sistema gastro-enterico (esofago-stomaco-duodeno), il paziente presenta nausea e vomito, inappetenza, bruciore allo stomaco e indigestione. Quando invece la GVHD interessa la parte bassa (intestino-colon), il paziente presenta diarrea e anche dolore addominale.

   Sul fegato, la GVHD può comporta un aumento della bilirubina e di conseguenza la pelle e le mucose (compresa la sclera) diventano gialle (itterizia). Anche in questo caso il paziente può presentare dolori addominali.

   Per la conferma della diagnosi GHVD il medico può richiedere una biopsia del tessuto compromesso anche se questo non è sempre necessario.

GVHD cronica

   La GVHD cronica si sviluppa più tardivamente.  Può interessare molti organi tra cui cute, fegato, intestino, polmoni, le congiuntive, le mucose della bocca o genitali e articolazioni. Questa complicanza p
uò essere blanda e risolversi facilmente, ma può anche essere grave, persistente e debilitante.
 

Trattamento della GVHD

   Il trattamento della GVHD è basato nella riduzione della risposta immunitaria e del numero di linfociti T. La terapia scelta dipenderà dalla dal tipo (acuta o cronica), localizzazione e grado della GVHD.

   Il cortisone è il farmaco di prima scelta nel trattamento della GVHD. Altre terapie possono essere utilizzate come la fotochemioterapia, ciclosporina, imatinib e il rituximab (Mabthera). Nel trattamento della GVHD vari farmaci sono spesso utilizzati contemporaneamente.

 

Fotochemioterapia 

   La fotochemioterapia (FEC) è una procedura che consiste in tre fasi: raccolta, fotoattivazione e reinfusione dei linfociti.

   La FEC promuove una “tolleranza” tra le cellule del donatore e del paziente diminuendo la sintomatologia della GVHD.

   La fase di raccolta viene fatta attraverso una procedura chiamata leucaferesi dove i linfociti vengono separati in una sacca dai globuli rossi, piastrine e del plasma.

   La leucaferesi è una procedura dove il paziente è collegato attraverso le vene o catetere venoso centrale ad un separatore cellulare che centrifuga il sangue e raccoglie i linfociti.  ‘E essenziale per una buona esecuzione di tutta la procedura la presenza di un buon accesso venoso.  La leucaferesi dura all’incirca 3 ore. ‘E una procedura sicura. 

   A causa dell’anticoagulante utilizzato durante la procedura, la quantità di calcio nel sangue può diminuire e questo può causare dei formicolio alla bocca o crampi muscolari. Sono sintomi controllabili con la somministrazione di farmaci. Importante durante la raccolta è di riferire al medico e/o infermiere la comparsa di tali sintomi.

  Alla fine della leucaferesi, nella sacca di raccolta dei linfociti verrà introdotto un farmaco foto-sensibilizzate chiamato 8-metossipsoralene e quindi la sacca è esposta ai raggi ultravoiletti A (UV-A).  Finito questo processo le cellule vengono reinfuse al paziente.

Durata del trattamento con la fotochemioterapia

   La terapia inizia con 2 a 4 procedure per settimana. La frequenza viene diminuita ad una volta alla settimana e successivamente il paziente viene posto in un regime di manutenzione di 2 procedure ogni 2 settimane.  La durata del trattamento viene definita dal medico. 

Quando la fotochemioterapia non verrà eseguita…

    La fotochemioterapia non verrà eseguita in caso di febbre, valori del sangue bassi, accessi venosi non adeguati o se il paziente non si sente (pressione bassa, diarrea molto frequente, ecc). Il medico valuterà le condizioni del paziente e  deciderà di eseguire o no la procedura.

 

Raccomandazioni ai pazienti con la GVHD

  Alcune informazioni utili per i pazienti con GVHD cutanea (acuta o cronica): evitare l’ esposizione solare soprattutto durante la fotochemioterapia. ‘E indicato l’uso di crema solare protezione F50, cappellino e occhiali da sole ogni volta che viene esposto al sole. Evitare di fare passeggiate nel periodo più caldo della giornata.  ‘E importante curare bene la pelle. Mantenere la cute sempre idratata con crema o olio. Preferire l’uso di sapone neutro e lavarsi con l’acqua tiepida. Durante l’inverno proteggere la pelle del freddo coprendosi bene e proteggendo anche il cuoio capelluto con cappellino, foulard, ecc.

  I pazienti con diarrea devono sempre riferire al medico il numero e quantità delle scariche. Cercare di mantenere una buona idratazione orale bevendo liquidi almeno ogni tre ore. In caso di dolore addominali chiedere per una terapia antidolorifica.

 

  La terapia farmacologica deve essere seguita come da prescrizione medica. Una buona aderenza alla terapia permette una buona risposta alla GVHD.

   Altre informazioni utili le troverete nella pagina dedicata al trapianto allogenico.

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