TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO
RICOVERO
Regime di condizionamento
Il giorno dopo il ricovero, al paziente viene somministrata la chemioterapia di condizionamento, che consiste nell'uso di vari farmaci attivi contro la malattia
Il tipo di regime di condizionamento dipende dalla malattia, età e delle condizioni generali del paziente.
Il trapianto
Il trapianto delle cellule staminali viene eseguito nella stanza del paziente. ‘E una procedura veloce, semplice con poche o nessuna complicanza durante lo svolgimento. ‘E simile ad una trasfusione di sangue. Il giorno del trapianto è un giorno come un'altro, senza controindicazioni alle attività semplici di tutti i giorni come lavarsi, mangiare, alzarsi del letto e ricevere visite.

Il giorno della reinfusione delle cellule staminali viene definito giorno zero. Le cellule staminali che sono state congelate il giorno della loro raccolta, vengono scongelate e reinfuse attraverso un catetere venoso centrale. L'infusione può durare circa 15-20 minuti. Il conservante utilizzato per preservare le cellule durante il congelamento e scongelamento è il dimetilsulfossido (DMSO). Questo conservante viene infuso insieme alle cellule durante il trapianto e può provocare la percezione di un sapore e odore simile all’aglio, può anche ricordare il tartufo o gli asparagi e può causare nausea e vomito. ‘E consigliabile masticare delle caramelle alla menta durante il trapianto minimizzando il sapore sgradevole. Altri problemi che il paziente può avere durante la reinfusione in relazione al DMSO è la riduzione della pressione arteriosa, della frequenza cardiaca e una possibile reazione allergica.
Post trapianto
Una volta infuse, le cellule staminali passano dal sangue al midollo osseo come se ritornassero a casa. Nei giorni seguenti al trapianto le cellule del sangue (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) diminuiscono di numero a causa della chemioterapia ad alte dosi. Le cellule staminali infuse iniziano a rigenerarsi e nel giro di circa 15 giorni permettono di recuperare un numero di cellule del sangue normale. Questa fase è chiamata attecchimento.
L’attesa per la risalita dei valori del sangue potrà risultare noiosa, frustante e creare ansia. Inoltre in questo periodo potrebbero insorgere infezioni e mucosite rendendo tutto più difficile. Una volta che i valori dell’emocromo cominceranno a risalire sarà tutto più semplice, i sintomi iniziano a scomparire e una volta che il valore dell’emocromo è corretto, il paziente sarà dimesso.
Attenzione: se leggete o venite a conoscenza dei tempi medi di risalita dei valori o degli effetti collaterali post trapianto e vi sembra che ci stiate mettendo più tempo o che il vostro fisico è più debilitato di quanto vi aspettavate, non allarmatevi, ogni corpo rispetta i propri tempi : c’è chi necessita di più giorni sia per la risalita che per riprendersi dal trattamento chemioterapico.
Gli effetti collaterali
Tutti gli effetti collaterali che il paziente può presentare prima e dopo il trapianto sono correlati alla chemioterapia somministrata.
Come qualsiasi altro farmaco, il chemioterapico può avere degli effetti indesiderati. La sua azione non è selettiva, così allo stesso tempo distrugge le cellule malate, ma anche quelle sane. Gli effetti collaterali principali sono: abbassamento dei valori del sangue, mucosite, nausea, vomito, inappetenza, alterazione della percezione del sapore e odore e caduta dei capelli.
Abbassamento dei valori e rischio infettivo
La prima possibile complicanza post trapianto è rappresentata dalle infezioni. Questo accade perché la terapia di condizionamento diminuisce i globuli bianchi che si azzerano. L’assenza di globuli bianchi in particolare dei neutrofili, aumenta il rischio di sviluppare infezioni. L'infezione causa febbre e i siti più comuni di infezione sono la bocca, il catetere venoso centrale, la vescica, l’intestino e i polmoni. Le mani rappresentano sempre uno dei veicoli più importanti di trasmissione delle infezioni. Ecco perché si insiste sul lavaggio delle mani.
Le infezioni possono essere date da batteri, virus, funghi. Ogni paziente neutropenico deve per questo assumere un antibiotico, un antivirale e un antifungino in via preventiva.
Se si sospetta un‘ infezione sarete sottoposti ad una serie di esami del sangue, delle urine, delle feci, dell’espettorato, RX o TAC torace per controllare se è presente una polmonite. Una terapia antibiotica in vena verrà somministrata per alcuni giorni. La terapia antibiotica sarà adattata al tipo di germe identificato.
La febbre è comunque un evento atteso dopo il trapianto ed è riscontrato nell'80% dei pazienti.
Essendo l’infezione il rischio più importante dopo un trapianto, il paziente e le persone che lo circondano devono seguire delle norme igieniche per cercare di diminuire questo rischio durante il ricovero e dopo la dimissione.
Necessità trasfusionale
Se necessario, il paziente potrà avvalersi delle trasfusioni di piastrine per evitare il sanguinamento e di globuli rossi per ridurre i sintomi legati all'anemia.
Mucosite
La mucosite può coinvolgere tutto l'apparato digerente, dalla bocca all'ano. Le conseguenze della mucosite sono variabili in funzione della sua gravità. Circa il 50-60% dei pazienti può sviluppare una mucosite. I sintomi variano da un leggero fastidio a dolore importante al cavo orale, con difficoltà a deglutire, eccessiva salivazione, presenza di ulcere e di afte. Se il dolore è intenso, verranno somministrati dei farmaci antidolorifici. Uno dei modi per alleviare il dolore è succhiare dei ghiaccioli.
Per prevenire infezioni al cavo orale è importante prendersi cura della propria bocca, facendo degli sciacqui, di solito con un collutorio abbinato a bicarbonato e un antifungino.
Prima del ricovero per il trapianto è consigliabile sottoporsi a visita odontoiatrica se sono già presenti carie, tartaro, gengivite
La mucosite può compromettere la mucosa intestinale causando dolore addominale e diarrea.
Nausea e vomito
Nausea e vomito sono effetti collaterali comune della chemioterapia. Dei farmaci antinausea vengono somministrati prima e dopo la chemioterapia. E’ importante informare sempre i medici e gli infermieri quando la nausea e vomito non sono controllati.
Alterazione del gusto degli alimenti
La chemioterapia può alterare la percezione del sapore del cibo. E’ una situazione di solito passeggera, ma raramente può persistere per alcuni mesi.
L’appetito in ospedale
L’appetito durante il periodo di ricovero può presentarsi alterato. Il sapore degli alimenti possono risultare diverso e spesso non si ha voglia di mangiare. L’appetito ritornerà con il ritorno a casa riprendendo così le abitudini alimentari.
E’ consigliato fare pasti piccoli e frequenti, per esempio ogni 3-4 ore.
Perdita di peso
Molte persone potrebbero perdere peso a causa della diminuzione dell’assunzione del cibo dovuto agli effetti collaterali della CHT. Normalmente, i pazienti recuperano il loro peso quando ritornano a casa e riprendono a mangiare. A volte invece si può verificare un aumento del peso a causa dei liquidi infusi che il corpo trattiene. In questo caso potrebbero essere somministrati farmaci che aumentano l’eliminazione dei liquidi stimolando la diuresi.
Perdita di capelli
La perdita dei capelli è un effetto post chemioterapia. Solitamente I capelli cominciano a cadere dopo una o due settimane dall’inizio della terapia. Dopo 3/6 mesi cominceranno a ricrescere. Potrete anche perdere peli, ciglia e sopracciglia.
Spesso i capelli ricrescono ricci e anche il colore potrebbe mutare.
E’ consigliato non esporre la testa direttamente ai raggi solari ma utilizzare un cappellino, velo, sciarpa o in alternativa un foulard per ripararsi.
Fatigue
La Fatigue è un insieme di sintomi fisici e psichici, quali stanchezza, mancanza di forze, disinteresse a parlare con le persone, tanta voglia di dormire, mancanza di concentrazione, anche per leggere o guardare la TV. Purtroppo, la fatigue è “normale” nella vita del paziente trapiantato e lo accompagnerà anche per un periodo dopo la dimissione. Questa sensazione passerà piano piano con il tempo.
Nel caso la fatigue dovesse causare una sconforto psicologico portando alla tristezza e depressione, è necessario farlo presente al medico o infermiere.