TRAPIANTO DI MIDOLLO OSSEO

DIMISSIONE
Il ricovero del paziente che ha fatto un trapianto dura all’incirca 30 giorni. La dimissione dipende dal numero dei globuli bianchi, rossi e piastrine e dalle condizioni generali del paziente. Alcune complicanze, come infezioni e GVHD, possono prolungare la permanenza in ospedale.
Il paziente verrà dimesso con il catetere venoso centrale che sarà rimosso di solito dopo il 100mo giorno.
E' importante che il paziente e/o i familiari sappiano cosa è successo durante il ricovero, conoscano bene la terapia prescritta, e le possibili complicanze che possono manifestarsi a casa, in modo da avvisare per tempo il medico. Quindi, è necessario leggere con attenzione la lettera di dimissione e chiedere spiegazioni se non è chiara. La terapia farmacologica prescritta deve essere seguita adeguatamente per evitare alcune complicanze come la GVHD ed infezioni. Per saperne di più consultare le pagine dedicate.
Alcuni sintomi quali stanchezza e mancanza di appetito possono prolungarsi dopo la dimissione. Oltre alla terapia di supporto prescritta, è bene sapere che il passare del tempo è fondamentale per la regressione di questi sintomi. Infatti il ritorno ad una situazione di normalità è graduale ma molto soggettiva.
I controlli ambulatoriali
Una volta dimesso, il paziente dovrà fare dei controlli ambulatoriali frequenti con il medico trapiantologo, eseguendo degli esami del sangue e visita. La frequenza di questi controlli dipenderà dalle condizioni cliniche e da quanti giorni sono trascorsi dal trapianto.
‘E importante che nei primi 3 mesi dopo il trapianto il paziente risieda vicino all’ospedale (idealmente al massimo ad 1 ora di macchina) per le visite frequenti, per un'eventuale terapia di supporto e soprattutto, in caso necessità di un ricovero.
Cosa si controlla con gli esami del sangue e le visite?
Attraverso il prelievo del sangue si controllano:
· emocromo
· funzionalità del fegato e del rene
· gli elettroliti (potassio, magnesio, sodio, ecc)
· presenza di infezioni virali.
· il dosaggio dei farmaci come la ciclosporina
Il medico richiede anche la valutazione del chimerismo. Con il termine chimerismo si intende la sostituzione del midollo e del sistema immunitario di difesa del paziente con quello del donatore. Ad esempio, se il donatore è maschio e il paziente è femmina, le cellule del sangue saranno tutte maschili (e viceversa). Se ciò avviene, si dice che il paziente ha ottenuto un chimerismo completo.
Altri esami per la rivalutazione della malattia saranno eseguiti secondo richiesta medica.
Le visite mediche
Durante la visita il medico valuterà lo stato di benessere psico-fisico del paziente, gli esami eseguiti, i parametri vitali e il peso. Esaminerà la pelle e gli altri organi come il cuore e il polmone. Deciderà se è il caso o meno di richiedere altri esami, di cambiare o sospendere la terapia o iniziarne altre.
Verificherà i possibili effetti collaterali legati ai farmaci assunti dal paziente come la ciclosporina (potrebbero insorgere tremori alle mani che non comporta problemi importanti o un aumento notevole della peluria del corpo ecc.)
In certi casi potrà decidere di ricoverare il paziente.
Da riferire al vostro medico
Il paziente deve informare il medico in caso di :
· Temperatura uguale o superiore a 38°C
· Sanguinamento: sangue nell’urine, nelle feci, dal naso o dalle gengive
- Mal di testa persistente
· Nausea e vomito persistente
· Diarrea: feci liquide eliminate due o tre volte al giorno
· Tosse o respiro corto, presenza di espettorato
· Comparsa di arrossamento della pelle o prurito
· Arrossamento, dolore, pus nell’area circostante il catetere venoso centrale
Necessità di ricovero dopo il trapianto
In certe condizioni, come febbre, infezione, scadute condizioni del paziente, ecc, il medico richiederà il ricovero del paziente. Purtroppo è molto frequente dopo un trapianto allogenico. Non è facile né per il paziente né per i familiari la re-ospedalizzazione. In degenza, il paziente sarà seguito da medici e infermieri dedicati, permettendo una valutazione e un’azione accurata, con somministrazione di terapie complesse che non possono essere somministrate a casa o in ambulatorio. Appena le condizioni del paziente saranno ottimali verrà dimesso.